Orazioni e Atti devozionali

 

Contardo Ferrini, il giurista beato dalla parte degli umili.

I suoi scritti religiosi mostrano la devozione che ogni cattolico dovrebbere mettere in atto quotidianamente.

  
La giornata del beato organizzata al fine ultimo di glorificare Dio e Maria Santissima.

Riportiamo un piccolo estratto degli “Scritti religiosi di Contardo Ferrini” riguardante l’organizzazione della sua giornata dalla levata del mattino sino al compimento del giorno.
Il cuore del beato è conservato nella chiesa parrocchiale di Suna (VB) dove morì il 17 maggio 1902 in odore di santità.

 “Levarsi col pensiero diretto a Dio, pensando alla grazia della conservazione, all'amore di Vristo, ai miei peccati, al Paradiso. Dirò le preghiere con molta attenzione, premettendo di mettersi alla presenza di Dio, e il prevedere le grazie che ho più bisogno in quel giorno.
Renderò i servizi in spirito di grande umiltà e penitenza.
Farò un quarto d'ora almeno di meditazione preparata la sera prima e a cui devo mettere il massimo impegno; indi mi recherò alla S. Messa, pieno il cuore del gran tesoro di quel Sacrificio ineffabile.
Cercherò di rendermi modello di mansuetudine, dolcezza, carità e umiltà; su questo non perdonerò la minima mancanza; ogni caduta compenserò con raddoppiamento di attenzione, cercando sempre le occasioni di praticarne gli atti.
Mi porrò al lavoro con grande impegno, sempre pronto però a lietamente interromperlo per carità ed ubbidienza.
Lo cominciato e terminerò colla preghiera.
Insegnerò con pazienza e zelo, procurando di giocare alle anime, almeno con interne aspirazioni, il che farò sempre avendo a trattare cogli altri.
Beh pari procurerò sempre qualche mortificazione: li cominciato e terminerò colla preghiera, e i servizi in essi renderò in ispirito di umiltà e carità. Nell'Ave Maria domanderò la forza di resistere alla gola e fossero prima di tavola le mortificazioni da farsi in quel giorno.
Anco al caffè serberò grande indifferenza e, potendo, non vi porrò zucchero. Resisterò ai desideri di zucchero o altro, quand'anco mi sembrasse averne bisogno, memore che è sempre bene il combattere la gola.
Durante i pasti penserò a Gesù Cristo abbeverato di fiele, ovvero a qualche insigne beneficio e al suo ardente amore, onde compensarlo con una mortificazione: al che gioverà anche il pensiero del Purgatorio e del Paradiso.
In caso di mangiare fuori di pasto, non farò che il necessario, per ubbidienza e carità.
Sarò più vigilante ancora il venerdì ed il sabato, dove ricordandomi del suo amore, della sua ineffabile tenerezza e dolcezza: andrò da Lui in spirito di amorosa confidenza e umiltà.
L'unione con Lui manterrò tutto il giorno in frequenti aspirazioni, in una grande purità d'intenzione.
Farò pure una visita a Maria, di cui pure mi ricorderò spesso nel giorno. Tutto quanto mi accadrà contro genio accoglierò lietamente per amore di Gesù.
Amerò la santa povertà e cercherò praticarla nel rispetto ai poveri, nel vedere lietamente le perdite e altri danni, nell'abito, nel donare le cose superflue.
Amerò su tutto la santa purità, raccomandandosi sempre a Maria, a S. Luigi, a S. Contando, mantenendo una gran custodia.
Prima di ogni conversazione mi raccomanderò con un'Ave Maria.
Cercherò di levarmi assai di buon ora, e fuggirò quando mi può minimamente essere d'inciampo.
La carità nel bene morale degli altri sarà la mia prima cura, e perciò devo rendermi umile ed affabile. Parlando agli altri di Dio, pregherò Lui che compia l'opera colla sua azione ineffabile: se non avrò successo, non perderò speranza è supplicherò con più istanza: se ne avrò, a Lui la gloria e l'onore, a Lui che per l'opera grandi sceglie quanto v'ha di inetto e di sprezzabile in questa terra.
Ricorderò i miei peccati, mi umilierò grandemente, supplicherò di non essere l'ipocrita col trave nell'occhio, genero "ne ipse reprobus efficiar".
Spesso mi riposerò nella contemplazione de' suoi grandi benefici, pregherò che non siano a maggiore dannazione, ma a merito mio ed a gloria sua.

            W. Gesù, W. Maria in eterno.


Ogni giorno dirò le relative decine del a rosario; la domenica farò, potendo la Via Crucis; dirò a mezzodì l'Angelus; ogni ora, potendo l'Ave Maria e la Comunione spirituale. Sentendo dolorino peccati degli altri pregherò subito per loro”.


 

Supplica alla Madonna del Sangue

 La Vergine che fermò il protestantesimo
dilagante nella vicina Svizzera.

Re, paese bagnato dal Sangue della Vergine, 526 anni fa il gesto sacrilego che fece sanguinare l’Immagine Sacra”


La preghiera della Chiesa a San Giuseppe operaio.

Il Papa che ebbe a cuore tanto i lavoratori da porli sotto la protezione di San Giuseppe 

Pio XII trasferì nel 1955 la festa del patrocinio di San Giuseppe al 1° maggio cambiando il titolo in “San Giuseppe Operaio”

O glorioso Patriarca San Giuseppe, umile e giusto artigiano di Nazareth, che hai dato a tutti i cristiani, ma specialmente a noi, l' esempio di una vita perfetta nell'assiduo lavoro e nell'ammirabile unione con Maria e Gesù, assistici nella nostra fatica quotidiana, affinché anche noi, possiamo trovare in essa il mezzo efficace di glorificare il Signore, di santificarci e di essere utili alla società in cui viviamo, ideali supremi di tutte le nostre azioni.
Ottienici dal Signore,
o Protettore nostro amatissimo,
umiltà e semplicità di cuore,
affezione al lavoro e benevolenza
per quelli che ci sono in esso compagni, conformità ai divini voleri nei travagli inevitabili di questa vita e letizia nel sopportarli, consapevolezza della nostra specifica missione sociale e senso della nostra responsabilità, spirito di disciplina e di orazione!
Accompagnaci nei momenti prosperi, quando tutto c'invita a gustare onestamente i frutti delle nostre fatiche; ma sostienici nelle ore tristi, allorché il cielo sembra chiudersi per noi e perfino gli strumenti del lavoro paiono ribellarsi nelle nostre mani!
Fa' che, a tua imitazione, teniamo fissi gli occhi sulla Madre nostra Maria, tua Sposa dolcissima, che in un angolo della tua modesta bottega silenziosa filava, lasciando scorrere sulle sue labbra il più soave sorriso; e non allontaniamo lo sguardo da Gesù, che si affannava con Te al tuo banco di falegname; affinché possiamo condurre sulla Terra una vita pacifica e santa, preludio di quella eternamente felice che ci attende nel Cielo, per tutti i secoli dei secoli.
Così sia! 
Papa Pio XII  

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